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I forti

Categoria: La grande corniche

 

Le Fort de la Revère

Gli uomini hanno fin da subito compreso l'interesse strategico della Grande Corniche.Dall'età del ferro i primi abitanti si raggruppavano al castellara del Mont Bastide a 567 metri d'altitudine e vi sono rimasti fino am VI secolo. Molto più tardi, durante il XVIII secolo, durante la guerra di successione austriaca gli Austro-Sardi (Piemontesi) elevarono una trincea per respingere le armate Franco-Spagnole.

Più tardi, nel XIX secolo, tutta la zona, dal Var all'Italia, venne fortificata. Nel Parco della Grande Corniche sono presenti due forti: La Drette (1878-1883) e La Revère (1879-1885), entrambi fanno parte di una linea difensiva, antenata della Linea Maginot: il sistema Séré de Rivières. Questo sistema di difesa deve il nome am generale Raymond Séré de Rivières. Nato a Alby nel 1818, questo politico si é fatto presto notare per le sue grandi capacità in materia di costruzione di fortificazioni.

Chiamato al Deposito Fortificazioni di Parigi, ha perseguito la sua carriera nei palazzi che sono stati scelti per essere le prime linee in caso di conflitto: Nice, Metz e Lyon. Nel 1873, un anno prima di essere nominato direttore del servizio navale (lo sarà fino al 1880) questo generale immagina un progetto destinato alla difesa delle frontiere. Questo sistema nasce dall'idea "delle tende difensive", linee di fortificazione con breccie per attirare l'avversario.

I forti della Séré de Rivières sono di due tipi: a "cavalier et batterie haute" con caserme periferiche sotto le stanze e a "massif central et batterie basse" con batterie periferiche e caserme nella parte centrale. I forti della Drette e della Revère fanno parte della seconda categoria. Nel 1910 il forte della Drette, a 510 metri d'altitudine, controllava la via d'accesso da Paillon e dal Col di Tenda con due cannoni di 155 mn, sei di 120 mm, quattro di 95 mm ed altri quattro cannoni revolver. Il forte della Revère a 695 metri sorvegliava invece le valli di Laghet e Paillon; il suo armamento era composto di quattro cannoni da 155 mm, tre da 120 mm, cinque da 95 mm, quattro cannoni revolver e quattro mortai lisci. Tre batterie annesse dipendevano da lui: la Calanca, la Forna et Samboules.

 

Un'evasione spettacolare

Durante la seconda guerra mondiale il governo di Vichy aveva fatto trasferire alla Revère alcuni prigionieri alleati, grosso modo piloti britannici. Nel marzo e nell'agosto 1942, fu teatro di alcune evasioni spettacolari.

La prima fu curata dalla rete Pat O' Leary e dal cappellano del forte che fotografava i detenuti per dar loro documenti falsi. Il piano era semplice: accedere all'infermeria dalla grande canalizzazione dei bagni, segare le inferriate della finestra che dominava il fossato e calarsi con una corda. Grazie alla complicità di soggetti esterni metà dei 10 piloti evasero e tornarono in Inghilterra, gli altri furono riacciuffati a Nizza e Monaco.

La seconda fu ancora più audace. Durante sei settimane i detenuti scavarono un tunnel di 30 metri. Nella notte tra il 23 e il 24 agosto 66 aviatori l'imboccarono. L'allarme fu dato al momento del 67° passaggio. Trent'uno di loro tornarono ai loro paesi grazie all'aiuto delle reti F2 e Libé-Sud.

Le Fort de la Drette

Le Fort de la Drette fu usato come deposito di munizioni fino al 1987 e il forte della Revère divenne caserma per i soldati dopo la guerra. Declassati, chiusi al pubblico, oggi offrono, insieme ai loro dintorni, un ottimo spunto per una passeggiata. Dal Fort de la Revère la vista é eccezionale. 

 

Bibliografia:

Geist (Henri), "Le camps retranché de la Semboula (1744) de la guerre de la Succession d'Autriche", Archéam, n°8, 2000/01, pp pp28-38.

Ortholan (Henri), "Le système Séré de Rivières en 1914", 14-18, n°17, déc-janv2004, pp38-45.