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Il giardino esotico

Categoria: Il villaggio

Le rovine del castello

Le rovine alla sommità del giardino ci ricordano che la storia del castello é intimamente legata a quella del villaggio. Oggetto di cupidigia, le popolazioni vi si succedono fin dall'età del ferro. La sua storia puo' essere riassunta in un paio di tappe. Dall'età del ferro fin verso il 220 a.C. le popolazioni locali si ripararono tra le rocce di Eze, sii possono infatti trovare resti di mura anche molto elevati. Gli ezaschi costruirono le loro abitazioni lungo la via d'accesso e sotto la fortezza già presente. Il castello fu costruito nella seconda metà del XII secolo dalla famiglia Eze. Per controllare e difendere la fortezza i conti di Provenza e i duchi di Savoia si appoggiarono ad alcuni ufficiali valorosi e di grande esperienza chiamati i "Castellans".

Questi ultimi erano nominati di anno in anno ed ilo loro compito era il mantenimento e l'impedimento della conquista del villaggio.

Nel 1706, durante la guerra di successione spagnola, Louis XIV ordino' la distruzione del castello dietro raccomandazione del ministro della guerra: "Signore, il Re dopo aver ricevuto le vostre notizie riguardo il castello di Eze che appartiene al duca di Savoia, e che trovandosi precisamente sulla strada tra Villefranche e Monaco potrebbe interrompere questa via di comunicazione [se conquistato dal nemico], Sua Maestà che non ha niente a che spartire con questo principe, mi ha ordinato di farvi sapere che desidera che rasiate al suolo questo castello al fine di mantenere viva questa comunicazione".

Durante la Belle Epoque, le rovine del castello furono oggetto delle visite dei primi turisti che vennero ad approfittare del panorama eccezionale. Dopo la lunga salita dal Lungomare i visitatori si concedevano un momento di relax: le donne usavano sedersi sotto i grandi ombrelloni e gli uomini si toglievano le pesanti giacche. Un commerciante molto lungimirante istallo' il primo bar.

 

Il giardino esotico

Dopo la seconda guerra mondiale decine di uomini trasportarono a spalle sacchi di terra e ciottoli verso le rovine del castello dove possiamo ancora trovare piccoli muri. E' in questo periodo che André Gianton, il sindaco dell'epoca, con l'aiuto di Jean Gastaud, padre del giardino esotico di Monaco, decise di creare il giardino esotico.

Il sito é ben riparato dai venti nordici dal plateau de la Revère e usufruisce di un drenaggio efficace.  

Nelle foto dell'epoca il terreno é disseminato da Cuscini di Suocera, alcuni ancora in vaso, contornati da giovani Euforbie. Dato il grande successo che suscito' questa prima fase di sistemazione fu presto seguita da una seconda fase.

Nell'inverno 2004 il giardino esotico lascia spazio a un nuovo concetto di giardino: accanto alle piante esotiche, molti percorsi si sovrappongono, artistico, tematico dove troviamo piccoli luoghi dove rilassarsi e impregnarsi dell'atmosfera del posto...

 

Il panorama

"E' il sole che mi ha inseganto questo, quando si addormenta, diffonde nel mare, l'oro di una ricchezza inesauribile". Sedotto dal panorama visibile dalle rovine del castello Frédéric Nietzsche ha scritto le pagini più celebri di "Così parlò Zarathustra": invento' addirittura il termine "alcyonien" per descrivere il blu che aveva davanti agli occhi nell'inverno del 1883.

Dalla sommità a 429 metri d'altitudine lo sguardo abbraccia tutta la Riviera... La vista si espande dall'Italia a Saint-Tropez, in inverno quando il tempo é clemente si puo' persino distinguere la Corsica. Una tavola d'orientamento aiuta i visitatori indicando i luoghi principali di interesse.

Immediatamente a est, sulla cresta vicina, con la roccia "Tête de Chien" di sfondo si distingue una proprietà la quale grandi giardini terrazzati bordati di cipressi attirano l'occhio: é Château Balsan. Secondo la tradizione orale Alfred Hitchcock vi avrebbe girato alcune scene del film "Caccia al Ladro" con Grace Kelly e Cary Grant.

Tra tutti i tetti del villaggio si puo' distinguere la croce della piccola cappella dei penitenti bianchi e soprattutto la vecchia residenza del principe Guglielmo di Svezia con una terrazza a strapiombo sul mare, ora un hotel di lusso. In basso la piccola stazione balneare con le sue villette dell'inizio del XX secolo, é diventata residenza di villeggiatura di svariate celebrità come la principessa Antonietta, sorella del principe Ranieri di Monaco o del cantante degli U2 Bono, per citarne solo qualcuna.

 

Spazio Contemplativo

Più in basso rispetto alle rovine del castello troviamo lo spazio contemplativo che accoglie i visitatori, da loro l'opportunità di godere del paesaggio, ma anche di sognare e evadere. Una versione moderna dei vecchi chiostri medioevali dove ci si isolava per una pausa dalla vita quotidiana.

Costituito da una terrazza a strapiombo sul mare equipaggiata di sedie ergonomiche in teck, questo posto, leggermente al riparo dai viottoli più trafficati permette di ritirarsi per impregnarsi dell'atmosfera del posto.

Luogo visionario, lo spazio contemplativo grazie alla sua intimità incita dolcemente al relax, al riposo, a leggere, a pensare. Evoca anche certi luoghi dei nostri giardini pubblici d'altri tempi dove ognuno trovava un momento di quiete e levitava fuori dal tempo.

Un vaporizzatore d'acqua e uno specchio d'acqua danno una nota fresca al posto. Una piccola cascata rompe il silenzio con il suo mormorio.

 

Le Dee della Terra

Una serie di staute intrattiene un dialogo con il mondo vegetale e l'orizzonte. Le viuzze sono infatti ritmate da una quindicina di sculture di Jean-Philippe Richard che creano un itinerario artistico tra poesia e botanica.

Queste donne, "Dee della Terra", misteriose discendenti di Iside che i Fenici veneravano, appunto, a Eze, un po' pudiche e un po' sensuali, si offrono alla meditazione dei passanti.

Altre informazioni sull'artista e le sue opere

 

Le piante esotiche

Una pianta é detta grassa o succulenta nel caso immagazzini l'acqua per resistere alla siccità. Il giardino di Eze possiede tante piante succulente venute dall'Africa o dall'America adatte ai climi aridi, ma esistono anche piante succulente che vivono in altri luoghi, dal Mediterraneo alla Foresta Tropicale. Lo stoccaggio di acqua si effettua nelle parti carnose e fibrose del loro tessuto, le foglie e i gambi in maniera particolare.

Queste piante hanno sviluppato delle strategie per limitare l'evaporazione: pelle liscia alle volte coperta di cera, pelosità e spine al posto delle foglie, per esempio. La natura e l'evoluzione di fronte a problemi climatici simili in diversi posti del globo reagiscono in maniera simile al punto che spesso é difficile distinguere piante che sono nate e hanno vissuto agli estremi del globo.

Diverse targhe danno informazioni utili sulle varie piante.

Altre informazioni sulle piante esotiche del giardino di Eze 

 

Bibliografia:

Fighiera (Charles-Alexandre), Eze, Nice, éditions Serre, 2000, 448 p.

Flament (Albert), "Une belle demeure fleurie", l'Illustration, n°4648, 2 avril 1932.

Le Tiec (Patrick), Le Jardin exotique d'Eze, Monaco, Graphic Service, 2000, 48 p.